lunes, 7 de abril de 2008

Lettere di Luciano Ciciarelli, monfortano - Messico, 25-3-2008

P. Luciano Ciciarelli, monfortano
Via Prenestina 1391
00132 Colle Prenestino, Roma, Italia Messico, 25-3-2008
E.mail: padreluciano@hotmail.com
Tel. (0039)3397158992
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Caro Aniceto,


l’Assemblea Nazionale italiana dei 10 rappresentanti della Consecratio Mundi, quest’anno 2008 si terrà a Roma, dalla sera del 6 di ottobre alla sera del 9 di ottobre, e l’Assemblea Internazionale dei suoi 14 rappresentanti durerà dalla sera del 10 alla sera al 13 di ottobre.
Come stabilito dal nostro Fondatore nell’Articolo 7 dello Statuto Internazionale (da lui redatto) e dai 24 Vescovi che con un Decreto hanno approvato la Consecratio Mundi e il suo Statuto, hanno il diritto di prendere parte all’Assemblea Nazionale esclusivamente il Direttore Spirituale Diocesano e il Presidente Diocesano delle 5 Diocesi dell’Italia nelle quali la Consecratio Mundi, è stata approvata dai rispettivi Vescovi: Reggio Calabria (pag. 30), Piazza Armerina (pag. 28b), Firenze (pag. 17ba), Agrigento (pag. 3) e Pescara (pag. 28a), e all’Assemblea Internazionale hanno diritto di partecipare il Presidente Nazionale e il Direttore Spirituale Nazionale dei 7 Paesi nei quali la Consecratio Mundi è stata approvata dalla Gerarchia Cattolica: Stati Uniti (pag. 27a), Argentina (pag. 33e), Venezuela (pag. 8), Italia, Messico (pag. 17bb), Perù (pag. 10) e Paraguay (pag. 4a).

Il 13 di ottobre, infatti, è la data dell’ultima apparizione di Fatima, il Santuario più legato alla Consacrazione Mariana (che la Consecratio Mundi, come lo dice la parola stessa, promuove).
Il 13 di ottobre, inoltre, costituisce la data, scelta esplicitamente da Giovanni Paolo II (in pieno anno del Grande Giubileo del 2000, e appena 5 giorni dopo che 1.500 Vescovi, insieme al Papa stesso, in Piazza San Pietro avevano consacrato il Mondo alla Madonna), per rivolgere a noi innamorati della dottrina monfortana, quel famoso discorso sull’importanza della spiritualità di San Luigi Maria di Montfort, in cui tra l’atro, parlando del “Trattato” del Santo, ci rivelò commosso: “Ho letto e riletto molte volte, e con grande profitto spirituale, questo prezioso libretto”.

Il 13 di ottobre, finalmente, è una data non troppo lontana, perché è urgente realizzare l’Assemblea, in quanto dal 23-4-2006 in cui è deceduto P. Luka, essa non è stata realizzata mai, eppure lo Statuto la giudica necessaria ogni anno (Art. 8) perché essa deve, tra l’altro, approvare il preventivo e il consuntivo dell’istituzione; e nello stesso tempo non è una data troppo vicina, perché, per realizzarla benino, questi 6 mesi sono necessari affinché i diversi gruppi della Consecratio Mundi presenti nelle varie Parrocchie delle 5 Diocesi, possano elaborare (e poi portare all’Assemblea) la descrizione delle loro interessanti esperienze e progetti, che poi gli altri presenti potranno fare propri a livello nazionale e internazionali. Questi 6 mesi nello stesso tempo permetteranno ai non pochi simpatizzanti della Consecratio Mundi delle Diocesi di Padova, Fermo, Vicenza, Trento, Milano, Lanciano, Venezia, ecc. (nelle quali P. Luka ha lavorato tantissimo) di portare avanti le pratiche per ottenere il Decreto di approvazione ufficiale da parte dei rispettivi Vescovi (perché il Codice dice che non basta l’approvazione dei Vicari Generali), che darà anche ai loro rappresentanti (ossia ai loro Presidenti Diocesani e ai loro Direttori Spirituali Diocesani della Consecratio Mundi) il diritto di prendere parte all’Assemblea Nazionale del 6 ottobre, la quale eleggerà i due rappresentanti dell’Italia che in base all’Articolo 8 dello Statuto Internazionale prenderanno parte all’Assemblea Internazionale che il 13-10-2008 eleggerà i Dirigenti Internazionali (pag. 41). Ugualmente in questi mesi che ci separano dall’Assemblea chiederò consiglio sul suo svolgimento al Responsabile della Comunità Religiosa “Maria Regina dei Cuori” dei Monfortani di Roma (alla quale io appartengo ed alla quale è appartenuto P. Luka fino alla morte, tanto che nella sua camera del terzo piano, la prima a destra, dell’ala destra dell’edificio centrale, diverse cose della Consecratio Mundi, che egli conservava, aspettano che il prossimo Presidente Internazionale le ritiri), P. Pierluigi Nava (noto scrittore, esperto in diritto e in storia delle istituzioni collegate con la spiritualità monfortana), e ciascuno faccia lo stesso per suo conto, interpellando gli esperti che ci potranno aiutare a realizzare il meglio possibile queste Assemblee canoniche.
Aggiungasi che ogni anno per il 13 ottobre giungono dall’America diversi Responsabili della Consecratio Mundi per il loro annuale pellegrinaggio “Verso la Tomba di San Luigi Maria di Montfort” (che comincia il 21 settembre e finisce il 6 ottobre mattina: tale data precisa fu decisa nel settembre scorso, quando era ancora qui in Italia la Presidente della Consecratio Mundi degli Stati Uniti e il Direttore Spirituale Nazionale dell’Argentina (che appartiene alla Diocesi di Zàrate, il cui Vescovo aveva appena approvato la Consecratio Mundi) oltre ad alcuni responsabili della Consecratio Mundi del Messico e del Perù). P. Luka mi incoraggiava a promuovere questo Pellegrinaggio, che finisce con la Messa e la Consacrazione Monfortana nel Santuario di Maria Regina dei Cuori, a Roma, nella Via Romagna 44. I pellegrini nel 2007 erano del Guatemala, Ecuador, Colombia, Messico, ecc. Dal Perù sono giunti 9 Pellegrini, e dall’Argentina sono venuti, oltre ai laici (tra i quali un ingegnere di 24 anni) e al suddetto Direttore Spirituale Nazionale dell’Argentina, anche un altro giovane Parroco (spesso i pellegrini che non conoscevano ancora la Consecratio Mundi, poi mi invitano a fondarla nei loro Paesi e nelle loro Diocesi).
Evidentemente qualunque data si scelga, sempre c’e qualcuno che, per motivo di salute, di soldi o di lavoro, non potrà partecipare alla nostra Assemblea: la saggezza di P. Luka vi ha rimediato (nell’art. 8 dello Statuto, pag. 41) autorizzandolo a mandare al suo posto un rappresentante.
Tanto più che con i mezzi moderni in tale Assemblea (ossia alle sue discussioni, elezioni e votazioni) uno può farsi presente facilmente anche se si trova a 10.000 Km. di distanza: basta che un familiare abbia un buon computer con internet, e senza spendere neppure un centesimo, egli può parlare per ore ed ore, facendosi presente all’Assemblea di Roma con la voce e con la propria immagine, in qualunque parte del mondo si trovi.
E se tra il 6 e il 13 avanzasse un poco di tempo, il giorno anteriore (ossia l’8 e il 12) alle due votazioni (che si realizzeranno rispettivamente il 9 e il 13), i membri delle rispettive Assemblee potranno prendersi un poco di riposo e chi vorrà potrà andare a venerare la tomba di Giovanni Paolo II e ricevere la benedizione del Papa attuale.

Da parte mia prevedo che per ottobre i 10+14 elettori ufficiali inviteranno a Roma, a passare con loro alcuni giorni, anche tutti gli altri Associati o simpatizzanti della Consecratio Mundi, che abbiano il tempo e il denaro per farlo: costoro durante le riunioni più ufficiali (alle quali non hanno il diritto di prendere parte) potranno ritirarsi in chiesa a pregare per i votanti, e negli altri momenti potranno presentare mutuamente e ai votanti, le proprie esperienze e i propri progetti al servizio della Consecratio Mundi, ciò che condurrà a un grande arricchimento vicendevole, e poi ognuno potrà trarre profitto di tutto ciò tornando nella propria Parrocchia e Diocesi.
Queste Assemblee ormai sostituiscono i Convegni Internazionali che la Consecratio Mundi realizzò ogni anno dal 1991 al 2004, anno in cui il nostro Fondatore, P. Luka, chiuse definitivamente la loro epoca, spiegando dettagliatamente in pubblico, davanti ai Convegnisti stessi, i motivi di tale interruzione: in tale ultimo Convegno del 2004 si era terminato di sviluppare tutti i temi che (pag. 101a) nel 1992 egli si era proposto di trattare in tali Convegni.
Quindi oramai siamo passati dai Convegni informali, aperti a tutti (ai quali partecipava chi aveva tempo e soldi per farlo), alle Assemblee giuridiche statutarie: queste ogni anno devono prendere le decisioni sui temi che P. Luka ha assegnato loro attraverso lo Statuto.

Uno degli apostolati che immediatamente i Dirigenti Nazionali italiani e quelli Internazionali (che saranno eletti il 9 e il 13 ottobre) promuoveranno con forza, sarà quello di diffondere il Trattato del Montfort, perché fin dal 24-8-1989 P. Luka aveva promesso al Papa: ”Il nostro Movimento si propone di curare la traduzione, la stampa e la divulgazione gratuita, su larga scala, del ‘Trattato della vera Devozione’ e delle altre opere del Montfort. Come la terra è stata ricoperta dai libri di Marx nell’illusione di dare rimedio ai problemi dell’Umanità, senza risolverli, anzi aggravandoli, così il Movimento intende coprire la terra con il libro di Montfort: IL TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE, per offrire a coloro che l’accoglieranno con cuore e metteranno in pratica i suoi insegnamenti, una vera, forse l’unica, àncora di salvezza”.
In Sicilia, a Ragusa, è stato per me commovente vedere un ingegnere che studiava il Trattato: sua mamma, che è una grande leader, ne aveva chiesto 20 copie a P. Luka, il quale glieli aveva prontamente inviati affinché li distribuisse a tutte le persone assetate di tale libro prediletto di Giovanni Paolo II.
Ed allora mi sono riempito di gioia al pensare che, dal 9 di ottobre in poi, i successori di P. Luka (che aveva spedito migliaia di tali Trattati, persino in Canada, in inglese) ricominceranno a mandarne dovunque.

La Consecratio Mundi dovrà fare il possibile per non dipendere dai Missionari Monfortani. E costoro devono farne altrettanti per impedire che la Consecratio Mundi dipenda da loro.
Perché altrimenti essa si trasformerebbe in una inutile ripetizione dell’Associazione di Maria Regina dei Cuori, che i Padri Monfortani della Compagnia di Maria portiamo avanti con entusiasmo (perché in certo modo è il nostro Terz’Ordine).
Tutt’al più l’Associazione può trasferire alla Compagnia di Maria (la quale magari non sa neppure dove metterli) gli armadi e gli scaffali che da Lunghezza con due camionate (messe a disposizione gratuitamente dal fratello di Gioacchino) io stesso portai a Verona nel 2006 e che adesso è depositato qua e là, anche se tali oggetti sono stati donati a P. Luka non in quanto Missionario Monfortano, bensì come fondatore della Consecratio Mundi (la quale fin dal 31 gennaio del 1990 ha una sua personalità giuridica ed economica) specialmente da quando l’Associazione aprì la sua prima Casa sulla Via Casilina a Roma, inaugurata con la benedizione di Giovanni Paolo Secondo il 21-12-1995.
Inoltre tale dipendenza sarebbe terribilmente fatale per la nostra Associazione, perché quando le Parrocchie e le Diocesi, nelle quali non lavorano i Monfortani ma i Sacerdoti Diocesani e soprattutto i Religiosi di altre Congregazioni (ed è soprattutto per tali Parrocchie e Diocesi, che è stata fondata l’Associazione), costoro con più difficoltà accetterebbero di promuoverla o di esserne i Direttori Spirituali (a quale “Gesuita” verrà mai in mente di fondare nella sua Parrocchia un Terz’Ordine “Francescano”?).
Per cui prevedo che il Provinciale e il Generale dei Monfortani non si impegneranno ad avere sempre pronto un Sacerdote al servizio della Consecratio Mundi per non lasciare ai loro successori tale (forse pesante) dovere.
Ma soprattutto ciò che rende impossibile tale opzione è lo Statuto della Consecratio Mundi, che il Padre Luka elaborò durante l’anno 1999, con l’aiuto degli esperti della Conferenza Episcopale Italiana (la cui sede ufficiale romana egli visitò ripetutamente, e in diverse occasioni io stesso lo accompagnai). Tale Statuto, infatti, nel suo Articolo 7 dice che unicamente l’”Assemblea” (composta, secondo l’Articolo 8, da tutti i “Direttori Spirituali Diocesani e i Presidenti Diocesani”) tiene l’autorità di scegliere il “Direttore Spirituale Generale”, quindi resta assolutamente escluso che il Direttore Spirituale Generale debba essere necessariamente Monfortano, e ancora più escluso è che chi lo elegge possa essere un Superiore dei Monfortani.
D’altronde ciò è tanto più evidente, in quanto esclusivamente con tale Statuto è stata approvata l’Associazione Consecratio Mundi dai diversi Vescovi.
E nel caso che una futura Assemblea della Consecratio Mundi volesse cambiare il suo attuale Statuto per sottomettersi alla Provincia italiana della Compagnia di Maria, tale decisione resterebbe inefficace, fintantoché ciascuno dei Vescovi che hanno riconosciuto l’Associazione, non autorizzasse tale decisione per la sua Diocesi (perché la Consecratio Mundi, non avendo ancora ottenuto l’approvazione della Santa Sede, continua a dipendere in tutto dai diversi Vescovi che l’approvano).
D’altra parte attualmente tra i Direttori Spirituali dell’Associazione si trovano eccellenti Sacerdoti Diocesani o di altre Congregazioni, ma nessuno di loro potrebbe esserne Direttore Spirituale Generale, se la Consecratio Mundi commettesse il tragico errore di impegnarsi ad accettare obbligatoriamente come tale solo il Sacerdote che la Compagnia di Maria potesse o volesse assegnarle (con l’evidente pericolo che tocchi alla nostra Associazione un Direttore Spirituale che non abbia il tempo o la voglia o la capacità per farlo).
Anzi P. Luka sceglieva (come Direttori Spirituali Nazionali e internazionali) proprio i Sacerdoti non Monfortani, ma con grandi capacità e disponibilità, quali sono stati, Don Natalino (il santo Parroco diocesano fiorentino che al servizio di P. Luka pubblicò diverse edizioni gratuite del Trattato del Montfort non solo in italiano) fino alla sua morte, Don Maurizio (un Sacerdote diocesano di Novara) che pagò il viaggio a P. Luka quando questi andò in Messico a predicare in occasione di un Congresso (che lo stesso Don Maurizio e il suo movimento mariano che combatte l’aborto, avevano organizzato in coordinazione con una delle istituzioni della Santa Sede), e finalmente Don Mario, col quale P. Luka ed io pranzammo, due giorni prima che questi lasciasse per sempre l’Italia. P. Cortinovis è l’unico Monfortano che è stato Direttore Spirituale della Consecratio Mundi, ma come privato, e non come Monfortano (lo fu contemporaneamente con Don Mario come Direttore Spirituale, e solo per pochi mesi).
Un’altra prova di quello che sto dicendo si trova nel fatto che nel 1995 i Superiori Maggiori della Compagnia di Maria, affinché fosse chiaro che l’istituzione fondata da P. Luka non aveva niente a che fare con i Monfortani, chiesero a P. Luka che togliesse alla sua istituzione il nome di “Amici della Spiritualità di Montfort” con cui era nata il 31-1-1990 (per cui egli la chiamò “Consecratio Mundi”, nome col quale tutti i Vescovi l’hanno approvata).
Ugualmente il Pontificium Consilium Pro Laicis, attraverso l’attuale Presidente (e allora Segretario) Rylko, nella lettera (pag. 37a) con la quale il 4-9-1996 (come già era successo nella lettera –pag. 35- del Pontificium Consilium Pro Laicis del 14-12-1990) indicava a P. Luka i requisiti affinché la Consecratio Mundi fosse riconosciuta a livello di tutta la Chiesa, non si considera nessuna possibilità che possa dipendere in qualche modo dai Monfortani, e quindi potrebbe forse sorprendersi quando venisse a sapere che questa ne scegliesse unilateralmente il Direttore Spirituale.
Pure P. Marco Pasinato (che essendo stato per diversi anni Responsabile del Seminario Maggiore dei Monfortani della Via Prenestina di Roma, è molto aggiornato sulle norme ecclesiali), la mattina di uno dei primi giorni di giugno del 2006 (poche settimane dopo la morte di P. Luka) giustamente mi oppose con fermezza un irremovibile rifiuto di manifestare qualunque sua opinione (anzi non volle neppure toccare tale tema) sulla Consecratio Mundi, deciso ad attendere a tutti i costi una spontanea decisione ufficiale da parte dei responsabili dell’Associazione, prima di chiedere il permesso ai suoi Superiori per lavorare in essa.
Ad ogni modo non sarebbe affatto bello che ai Vescovi, ai Sacerdoti o ai Laici, delle Diocesi nelle quali è presente giuridicamente la Consecratio Mundi, dessimo motivo di pensare che i Monfortani (in supposta complicità con un P. Luka che vi sarebbe stato spinto dall’ipotetica pressione del Provinciale dei Monfortani) volesse impadronirsi della nostra Associazione usurpandone i poteri e i beni.
Infatti continua tuttora a circolare un foglietto, con la data del 23-3-2006, secondo il quale, “su consiglio del Superiore Provinciale della Provincia Italiana dei Padri Monfortani, con sede in Via Romagna, 44, a Roma”, P. Luka, parlando del “materiale riguardante le attività del Movimento” chiedeva di “consegnarlo entro 15 giorni” ai “Padri Monfortani” di Verona e di altre città (pag. 109a).
Ma tali affermazioni costituiscono un involontario malinteso: lo stesso Provinciale mi ha detto con insistenza che ciò non è affatto vero).
Tanto più che nella giurisdizione ecclesiastica di Verona il Vescovo non ha mai voluto riconoscere la Consecratio Mundi, malgrado le insistenze dello Stesso Padre Luka e di altri Sacerdoti: P. Luka mi diceva che al Vescovo di Verona non piace la parola “consacrazione” in relazione con la Madonna, ed io penso che non gli piaccia per paura di De Fiores, che è il più grande mariologo del mondo, e combatte tale uso della parola, sostituendola con “affidamento”, tanto che Giovanni Paolo II, a cui la parola “Consagrazione”, diretta alla Madonna, piaceva tanto, l’8 ottobre del 2000, in cui con lui 1.500 Vescovi consacrarono il mondo alla Madonna, nel libretto che ci regalarono in Piazza San Pietro, fece scrivere tale parola in spagnolo (“Consagraciòn”), non tanto perché De Fiores (dal 1948 compagno mio, che tanto ammiravo, nel Seminario Minore, a Bergamo, e poi nel Seminario Maggiore, a Loreto) non parla lo spagnolo, ma perché in tale lingua la parola “affidamento” per fortuna non esiste neppure).
E tenendo conto che un Direttore Spirituale di qualunque istituzione cattolica “deve essere confermato dall’Ordinario del Luogo” (Canone 324), si capirà facilmente che la Consecratio Mundi per adesso deve mettere del tutto da parte la possibilità di avere un Direttore Spirituale (e neppure un Presidente) che risieda nella Diocesi di Verona.
Ancora più assurdo sarebbe che la Consecratio Mundi chiedesse un Direttore Spirituale al Provinciale dei Monfortani d’Italia: infatti P. Luka ha fondato la sua istituzione anche nel Canada (dove il Padre Battista Cortinovis diverse volte si è recato per sostenerla spiritualmente), il cui territorio non dipende dalla Provincia Italiana, bensì dalla Provincia monfortana canadese (anche se lì la nostra Associazione non è ancora riuscita a adottare il nuovo nome, e perciò continua a chiamarsi “Amici della Spriritualità di Montfort”).
E lo stesso si dica degli Stati uniti (dove la Consecratio Mundi è già stata approvata dai Vescovi di New York, Miami, e Hartford), che dipende dal Provinciale dei Monfortani di tale paese e non dal Provinciale dell’Italia.
D’altronde i Monfortani d’Italia non riescono a trovare un Confratello, neppure perché faccia il Direttore Spirituale Nazionale dell’Associazione di “Maria Regina dei Cuori” che appartiene alla Congregazione stessa, tanto che proprio in questi giorni (il 11-3-08) per e.mail si è annunziato che si è persino rinunciato a cercare un Monfortano per tale servizio, “vista la difficoltà a trovare qualcuno che si assuma in prima persona il compito di animatore” di tali “gruppi mariani”.
Per cui prevedo che la Consecratio Mundi intelligentemente sceglierà il suo Direttore Spirituale Nazionale e quello Internazionale, tra gli eccellenti Sacerdoti Diocesani di Agrigento, di Pescara o di altre Diocesi dove essa è in regola col diritto. Tanto più che essi già sostengono da tempo la Consecratio Mundi con grande successo pastorale.
E voglio aggiungere che l’infantilismo che spinge i Laici ad aggrapparsi sempre alla tonaca dei Preti è stato messo fuori combattimento dal Concilio Vaticano II, per cui adesso il Canone 324 arriva a dire che un’Associazione Cattolica può fare tranquillamente a meno del Direttore Spirituale.

Gli Statuti della Consecratio Mundi anteriori al 2000 (anno in cui il Vescovo di Pescara approvò con il Decreto della pag. 3, il nuovo Statuto della pag. 39, che P. Luka aveva appena preparato), sono giuridicamente nulli, come nulle sono, per conseguenza, le cariche dei suoi dirigenti.
Infatti il canone 299,1 del Codice di Diritto Canonico , dice che “i fedeli hanno il diritto di costituire associazioni private fra di loro”.
Ed è necessario (Canone 304,1) che “tutte le associazioni di fedeli, sia quelle pubbliche che quelle private, qualunque sia il titolo o il nome che portano, abbiano i loro statuti”: notare quel “Qualunque sia il titolo o il nome che portino” perché altrimenti qualcuno potrebbe erroneamente pensare che, invece di chiamarsi “Associazione”, basterebbe nascondersi sotto il nome di “movimento” per avere il diritto di fare quello che si vuole.
Però “nessuna associazione privata di fedeli è riconosciuta nella Chiesa, se i suoi Statuti non sono stati revisati dall’autorità competente” (Canone 299,3).
Anzi, prima dell’approvazione del Vescovo di Pescara, anche se la nostra istituzione porta avanti con coraggio la nuova evangelizzazione, non avevamo neppure il diritto di dire che la nostra istituzione è “cattolica”, perché lo proibisce il Canone 216 del Codice di Diritto Canonico: “Nessuna iniziativa rivendichi per se stessa il nome di cattolica, senza il consenso dell’autorità ecclesiatica competente”.
E i diversi Statuti anteriori a quello approvato dal Vescovo di Pescara (e da altre decine di Vescovi dal 2000 in poi) non solo sono un nulla giuridico, proibito dalle leggi della Chiesa, ma è un nulla persino civilmente, proibito anche dallo Stato (perché è proibito dal Concordato che lo Stato italiano ha firmato con la Santa Sede): i notai e i loro involontari complici hanno commesso un autentico abuso (se non un vero delitto), redigendo un documento falso contro le leggi dello Stato e della Chiesa.
Nella legge 25-5-1985, n. 222 “Disposizione sugli Enti… ecclesiastici”, articolo 1, si dice, infatti, che tra gli Enti Cattolici, solo “Gli Enti costituiti o approvati dall’autorità ecclesiastica… possono essere riconosciuti…” dallo Stato. E ad essi, dallo Stato italiano secondo l’articolo 3, “il riconoscimento della personalità giuridica è concesso… previo assenso dell’autorità ecclesiastica competente”.
I Sacerdoti, i Vescovi, i Dirigenti Diocesani e Nazionali della Consecratio Mundi, e gli stessi suoi membri a volte fanno domande simili a quella che mi ha fatto il Vescovo di Chiclayo (incaricato dai Vescovi della Conferenza Episcopale del Perù, affinché vedesse se la Consecratio Mundi potesse ricevere l’approvazione a livello Nazionale) che (vedere la fotocopia della pagina 11, del Plico con i Documenti della Consecratio Mundi) mi chiedeva che gli spiegassi “con chiarezza il modo di designare il Direttore Spirituale Generale”. E tre anni dopo, quando la sua carica al servizio della Conferenza Episcopale Peruviana era già scaduta (pag. 10) lo stesso (giustamente meticoloso) Vescovo di Chiclayo (che è del Opus Dei, come il Cardinale di Lima), costatando che già eravamo in regola col Diritto, ad ogni modo ci concesse il suo Decreto di approvazione a livello Diocesano.
Il dubbio del Vescovo di Chiclayo dipendeva dal fatto che lo Statuto del 2000 che è nel Plico, è nazionale per l’Italia, e traducendolo in spagnolo, io non mi sono azzardato a cambiarlo, per cui il Direttore Spirituale Generale sarebbe stato eletto esclusivamente dai 10 elettori delle uniche 5 Diocesi italiane in cui la Consecratio Mundi è approvata. Ma dietro richiesta del suddetto Rappresentante della Conferenza Episcopale del Perù, P. Luka mi chiese oralmente per telefono che adattassi lo Statuto alla dimensione internazionale, per cui tale nuovo Statuto Internazionale redattati per fuori dell’Italia (pag. 40), autorizza a prendere parte all’Assemblea Generale e a eleggere i suoi Responsabili, tutti e solo i quattordici elettori (i 7 Sacerdoti e i 7 laici) Responsabili degli unici sette Paesi nei quali la Consecratio Mundi è riconosciuta dalla Gerarchia Cattolica (il Paraguay, il Venezuela, il Perù, l’Argentina, l’Italia, il Messico e gli Stati Uniti).
Per cui la nostra imminente Assemblea italiana del 6-9 di ottobre non potrà neppure chiamarsi “Generale”, ma “Nazionale”.
Così capirai facilmente perché P. Luka, che tanto ci teneva al riconoscimento ecclesiale della sua Associazione, prima di lasciare definitivamente l’Italia, alla tua presenza obbligò tutti coloro che avessero cariche a livello civile (e quindi opposte al Concordato e al Codice di Diritto Canonico), a rinunciare a tali loro cariche.
Ai primi di giugno dell’anno scorso ho conversato su questo tema con P. Michele, un santo Sacerdote (croata come P. Luka) che si trovava provvisoriamente con me a Roma e che è Superiore dei Monfortani della Croazia: e anche lui incoraggiò questa strutturazione della Consecratio Mundi secondo il Diritto Canonico, e non più a livello pseudocivile.

Perciò la Santa Sede (il suo Consilium Pro Laicis) fin dal 14-12-1990, esigeva, oralmente e per scritto, che P. Luka non andasse a chiedere direttamente al Papa l’approvazione per la Consecratio Mundi: doveva preoccuparsi di ottenere previamente che l’Associazione (ossia il suo Statuto) fosse approvato da qualche Vescovo (pag. 35):
“La prassi seguita dalla Santa Sede per un riconoscimento canonico delle associazioni di fedeli contempla il riconoscimento nell’ambito locale o nazionale ed esige, oltre ad una reale estensione diocesana a livello internazionale, una provata e raccomandata tradizione associativa”.
Ma P. Luka insisteva per avere un riconoscimento direttamente dalla Santa Sede, per cui Monsignor Stanislaw Rylko (Segretario Generale del Pontificium Consilium Pro Laicis) il 4-9-1996 gli ripeteva ciò che il proprio predecessore gli aveva già chiesto 6 anni prima (pag. 37 A):
“Reverendo Padre, Le invio questa lettera, a seguito del nostro incontro del 22 giugno u.s., per riassumere brevemente e –mi auguro- più chiaramente le condizioni per ottenere dal nostro Dicastero un Riconoscimento del ‘Movimento Internazionale Consecratio Mundi’ (già ‘Movimento Internazionale Amici della Spiritualità di Montfort’). Ecco, segnatamente, che cosa bisognerebbe fare:… Il Movimento deve aver già ricevuto almeno un Riconoscimento da parte di un Ordinario… I vari Vescovi Diocesani… devono indirizzare al Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici lettere commendatizie…”.
Eppure il tempo passava, e nessuno dei Vescovi ai quali P. Luka e i suoi collaboratori con insistenza chiedevano l’approvazione della Consecratio Mundi, la concedevano. Perciò due anni dopo, il 28-10-1998 P. Luka tentò ancora una volta di ottenere il riconoscimento della Consecratio Mundi, se non dalla Santa Sede, almeno dalla Conferenza Episcopale Italiana, scrivendo al Card. Ruini (pag. 38 D):
“Eminenza Reverendissima, il sottoscritto Padre Luka Cirimotic, monfortano, quale Promotore del Movimento Internazionale “Consecratio Mundi”, unitamente al Presidente del Consiglio Direttivo dello Stesso Movimento, Gaetano Libertini e al Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Signora Giselda Colonna Preti, filialmente rivolgono a Vostra Eminenza la preghiera di voler inoltrare al Consiglio Episcopale Permanente la presente istanza al fine di ottenere l’ecclesialità dell’Associazione Nazionake Italiana e l’approvazione dell’allegato Statuto”.
Ma credo che P. Luka non inviò mai tale lettera al Cardinale, perché sicuramente si accorse che neppure la Conferenza Episcopale Italiana, come già la Santa Sede, avrebbe potuto approvare la Consecratio Mundi per lo stesso motivo: perché nessun Vescovo l’aveva ancora approvata.
Cosicché P. Luka viveva angustiato.
Perché da una parte la sua Associazione, fin dal 31-1-1990, lavorava a gonfie vele, con la filiale in Canada già approvata dal Governo locale, e con i famosi Convegni Internazionali annuali di Loreto, senza contare le tante altre attività svolte qua e là lungo l’anno; e dall’altra parte la Santa Sede esigeva con forza ed urgenza le prime approvazioni dei Vescovi, che non giungevano affatto.

Perciò P. Luka, fin dal momento in cui parlò per la prima volta con me (il 27-11-1996), mi chiese che mi incorporassi alla Consecratio Mundi a tempo completo, ed io, vedendo i bisogni della sua Associazione, accettai immediatamente (avrei lasciato il Perù in cui ho lavorato 33 anni, appena avrei sistemato i miei impegni più urgenti).
Difatti 15-3-1999, lasciai la mia Missione. Ed il 31-5-1999, assieme al Presidente della Consecratio Mundi, P. Luka mi chiese ufficialmente di andare in giro a chiedere ai Vescovi l’approvazione degli Statuti della nostra Associazione, da lui elaborati (pag. 39) e firmati (pag. 44), e mi incaricò di fondare dovunque i gruppi di preghiera che li mettessero in pratica (pag. 67):
“Il Promotore, Padre Luka Cirimotic, monfortano, ed il Presidente del ‘Movimento Consecratio Mundi’, Gaetano Libertini, affidano al Monfortano Padre Luciano Ciciarelli, l’incarico di diffondere il messaggio di S. Luigi Grignon da Montfort e di rappresentare il Movimento stesso davanti alle Autorità Ecclesiali allo scopo di formare Associazioni a livello parrocchiale e diocesano”.
E due giorni prima, il 29-5-1999, P. Luka aveva (chiesto ed) ottenuto dal mio Provinciale, P. Battista Cortinovis, l’autorizzazione scritta (quella orale era già stata concessa da tempo) perché potessi dedicarmi a tempo pieno all’Associazione Consecratio Mundi, come continuo a farlo tuttora (pag. 66):
“Il Padre Luciano Ciciarelli è autorizzato a collaborare con il Padre Luka Cirimotic per la promozione e l’animazione spirituale del Movimento ecclesiale laicale ‘Consecratio Mundi’, di cui Padre Luka è fondatore e promotore, e del quale è attualmente Presidente il Sig. Gaetano Libertini”.
Ad accettare definitivamente la richiesta di aiuto di P. Luka mi aveva spinto anche la preoccupazione del Provinciale dei Monfortani, il quale, da tempo, stava cercando invano qualche Monfortano che desse una mano a tale Confratello. Infatti i collaboratori di P. Luka, in suo nome avevano chiesto al Provinciale che trovasse un altro Monfortano che lo aiutasse. Ed il Provinciale aveva risposto (pag. 65 C):
“Ho ricevuto la vostra lettera del 7.6.97 con la quale esprimete il desiderio di avere un altro nostro sacerdote in aiuto a quanto il P. Luka va operando in seno al vostro Movimento. Comprendo la vostra richiesta e ho coscienza del reale bisogno esistente. Già altre volte lo stesso padre Luka mi aveva sollecitato alla ricerca di un suo collaboratore più stretto. Ho cercato e sto cercando di parlarne all’uno o all’altro dei nostri confratelli. Finora la mia ricerca non ha avuto esito positivo. Ora che la vostra richiesta è giunta come una domanda ufficiale, ne parlerò pure con il mio Consiglio, sperando di potervi venire incontro. La Provvidenza ci venga incontro, per il vostro desiderio, che è pure il mio… Ringrazio ognuno di voi per l’impegno che pone nel sostegno alle finalità del Movimento. La vostra generosità sia benedetta dal Signore e dalla Vergine Santa”.
Cosicché immediatamente cominciai a chiedere ai Vescovi l’approvazione della nostra Associazione. E difatti il primo Decreto di approvazione della Consecratio Mundi e del suo Statuto da parte di un Vescovo, si ottenne il 25 marzo del Grande Giubileo del 2000.
Spesso i Vescovi si sono congratulati col nostro apostolato: per esempio il Vescovo di Cuautitlàn (Messico), Monsignor Manuel Samaniego, il 11-6-2002, attraverso il suo Vicario Generale, si augurava:
“Volesse il cielo che tutte le Parrocchie, d’accordo con il proprio Parroco, approfittassero di questa Associazione! Credo sinceramente che produrrà abbondanti frutti spirituali tra noi, tenendo conto del bene che ha prodotto in altri luoghi”.
E lo stesso desiderio, il 7-3-2008, manifesta l’Arcivescovo di Guadalajara (pag. 17ba) ai fedeli e ai Sacerdoti della sua diocesi:
“Raccomando quest’Associazione Cattolica, e ringrazio per l’accoglienza che avrete la bontà di concedere perché quest’opera di apostolato se diffonda”.
La “Consecratio Mundi”, fino a questo momento è stata approvata ufficialmente dai Vescovi di diverse Diocesi (pag. 3-33 D), nel Perù (Huacho, Chiclayo, Carabayllo, Callao), Paraguay (Asunción, Encarnación, San Juan Bautista de las Misiones, San Lorenzo), Stati Uniti d’America (New York, Miami e Hartford), Italia (Reggio Calabria, Piazza Armerina, Agrigento, Pescara, Firenze), Messico (Guadalajara, Cuautitlán, Cuernavaca), Venezuela (Los Teques, Caracas, Barquisimeto, Carùpano), e Argentina (Zárate-Campana).
E in molte altre Diocesi (Lanciano, Morelia, Querètaro, Locri, Avezzano, Palermo, Irapuato, Ragusa, Caltanisetta, Messina, Piura, Jaén, Texcoco, Metepec, Chilpancingo,Toluca, San Juan de los Lagos, Buenos Aires, Concepciòn de Uruguay in Argentina, Concepciòn in Paraguay, Zamora, etc.) siamo presenti con il permesso dei Parroci nei cui territori parrocchiali si trovano i gruppi di preghiera, di studio e di apostolato della nostra Consecratio Mundi (per esempio pag. 33 B, 24 B, 9, 29, 33 A), mentre avanzano le pratiche per ottenere l’approvazione dei corrispondenti Vescovi.
Da parte sua personalmente P. Luka ha lavorato al servizio della Consecratio Mundi in Colombia, Messico, Canada, Francia, Portogallo, Russia (giungendo al cuore della Siberia), Perù, ecc., oltre che in tutti i paesi dell’antica Yugoslavia.
Con angoscia l’8 gennaio mi mandasti per e.mail uno scritto tuo del 27-12-2007, nel quale spieghi perchè ti ribelli a chi cerca di “cancellare con un colpo di spugna” la Consecratio Mundi e il suo fondatore, P. Luka. E per e.mail ed anche per teléfono, mi chiedi come impedirlo. Ti sto mandando la mia opinione in questa lettera. La risposta era così evidente che, dopo il tuo rifiuto della fatale “spugna”, pensavo che in una settimana la Consecratio Mundi potesse rientrare nella legalità. Perciò avevo deciso di non risponderti neppure. Ma sono passati due mesi e per esagerata umiltà (non per omertà mafiosa o per vigliaccheria) non mi risulta che l’involontario (ma mortale) malinteso (col quale evidentemente non c’era nessuna intenzione di arrecare danno a qualcuno) sia stato chiarito. Perciò in coscienza mi sono sentito obbligato (perché in Mt 18,15, Gesù esige la correzione fraterna: “Se tuo fratello pecca, rimproveralo”) a rispondere con queste umili righe, alle tue sagge domande.
Perdonami del ritardo.
Congratulazioni per il tuo coraggioso amore alla Consecratio Mundi e al suo Fondatore. Dimostrasti tale amore negli anni fecondissimi in cui sei stato suo insuperabile Segretario.
Hai messo in guardia tutti noi contro la fatale “spugna” e così ti sei eroicamente scrollato di dosso la complicità del silenzio (che Dio odia moltissimo), di cui parla Ezechiele 3,18: “Se non parli per consigliare il peccatore… egli morirà…, ma a te chiederò conto del suo sangue”.
Hai messo in pratica le forti parole del grande nostro Patrono, San Luigi Maria di Montfort, secondo il quale coloro che pretendono di essere suoi discepoli, devono essere “apostoli che tengano sempre qualcosa di nuovo da intraprendere, qualche opera santa da portare a termine o da difendere. Perciò è impossibile evitare che si parli male di loro…, è impossibile che tutti li approvino. Inoltre, se la saggezza consistesse nel non fare niente di nuovo per Dio, nel non intraprendere niente di nuovo per Dio per paura di essere criticato, gli Apostoli si sarebbero sbagliati a uscire da Gerusalemme: avrebbero dovuto rinchiudersi nel Cenacolo; San Paolo non avrebbe dovuto fare tanti viaggi, né San Pietro tentare di innalzare la croce sul Campidoglio e di sottomettere a Gesù Cristo la Città regina del mondo… E il mondo continuerebbe ad essere oggi ciò che era allora: idolatra, perverso, corrotto al massimo nei suoi costumi e nelle sue idee” (Blain 337).
Tù che in Africa stai portando avanti gigantesche opere di beneficenza e che hai dato gratuitamente tutti i mobili (che si cercherà di ricuperare) necessari per la prima bella Sede della Consecratio Mundi sulla Casilina, devi continuare a reagire “con orrore” (come ci ordinano di farlo le Preci del Mercoledì delle Ceneri) per impedire che qualcuno faccia (anche se involontariamente, anche se nessuno vuol fare del male ai suoi fratelli della nostra Associazione) scomparire con una “spugna” la Consecratio Mundi per la quale P. Luka e tanti collaboratori suoi come lo sei tu, hanno dato la vita e vogliono continuare a darla.
Ogni volta che penso a te, ricordo quel nostro viaggio di ritorno da Padova (dove P. Luka aveva organizzato una riunione) a Roma, con Don Oscar Cabrera (l’architetto peruviano che viveva con P. Luka e che il 29-4-2007 è stato consacrato Sacerdote Diocesano di Roma), sulla macchina che tu guidavi sull’autostrada, esattamente a 220 Km. all’ora, mentre recitavamo il Santo Rosario (diretto da Oscar, ne nella sua posta invece di 10, aveva dette 15 Ave Maria): la Madonna aveva appena ordinato a Oscar (lui, che era seduto nel sedile posteriore, dietro a me che ero alla tua destra, narra che poco prima aveva sentito una “voce di donna”) in spagnolo: “Allacciati il cinturone”. Allora andammo a sbattere contro i bordi dell’autostrada, sballottati 4 volte da una parte all’altra, perché dalla ruota di una corriera che sorpassammo, si era staccato un pezzo di ferro che perforò una ruota della tu macchina, la quale restò distrutta (e poi andasti in pellegrinaggio a ringraziare la Madonna che ci aveva salvato la vita: penso che la Madonna salvò te, affinché tu salvassi l’Associazione di P. Luka).
E tutto ciò che dico a te, vale ugualmente per Leonardo, il quale dopo aver consultato diversi specialisti (e non un semplice “pingopallino”, mi ha detto per telefono ancora prima che mi scrivessi tu) in materia di diritto, non è affatto d’accordo che qualcuno faccia scomparire la Consecratio Mundi. Ed anche a lui chiedo scusa del ritardo con cui, con queste riflessioni, rispondo (oltre che alle tue, anche) alle sue apostoliche preoccupazioni.

Sapendo che in queste mie tardive e affrettate riflessioni sicuramente si sono infiltrati molti errori (basti dire che per mancanza di tempo, ho scritto queste mie opinioni per lo più di notte: l’altro giorno quando ho spento la luce per andare ha letto erano le 3,54, ed alle 8 di quella mattina dovevo celebrare Messa in una chiesa dei dintorni), e (trovandomi in questo sconfinato Messico, lontano dall’archivio dell’istituzione) vi troveranno tante lacune, ho visto necessario mandarle non solo a te che me le hai chieste, ma anche al più grande numero possibile di persone, affinché con l’aiuto di tanta gente si possa giungere al 13 ottobre con il maggior numero di elementi positivi (che ne assicurino il successo spirituale e apostolico), raccolti in questi incrociati incontri mediatici multilaterali. E desidero che tali persone non solo dialoghino con te e con me, ma anche tra di loro, arricchendosi mutuamente, e perciò oltre che al mio, desidero che mandiate le vostre sagge e feconde opinioni anche all’indirizzo e.mail (nel quale troverete anche questa lettera, ed altri documenti che hanno relazione con la Consecratio Mundi, per esempio gli Statuti e diversi Decreti di approvazione): padreluka@hotmail.com (la cui password è “assemblea”), o al “Blog Consecratio Mundi” che si trova aprendo la pagina web: www.bibliaamada.org Così ciascuno può leggere ciò che tutti gli altri scrivono, e nutrirsene apostolicamente. I membri e simpatizzanti della Consecratio Mundi dobbiamo utilizzare tutti i mezzi possibili affinché la nostra Associazione continui a produrre frutti sempre più abbondanti di santificazione e di evangelizzazione nella Chiesa e nel mondo.
Bisogna sacrificarsi, e prendere tutte le precauzioni, per non fare le cose alla buona: per esempio, se, per eleggere un presidente, si ammette alla votazione qualcuno che non ha diritto di votare, un domani chiunque potrà facilmente dimostrare che tale elezione è stata “nulla”.

In concreto, la Consecratio Mundi di Agrigento per diversi motivi può benissimo coordinare la preparazione dell’Assemblea di ottobre: A) In una delle case di Antonia, che ne è la Presidente Archidiocesana, il P. Luka ha predicato per diversi giorni un Ritiro alle persone che gratuitamente vi si erano riunite. B) Il fervoroso Direttore del Santuario Mariano Archidiocesano, dal quale l’istituzione si diffonde in tutta Agrigento, ha voluto che la riunione della Consecratio Mundi si realizzi non prima, ma dopo la Santa Messa di orario, e così tutti coloro che vanno a Messa non dimenticano di prendervi parte. C) Ad Agrigento la spiritualità monfortana è molto apprezzata: vi ho conosciuto una fondatrice (di una Congregazione le cui Missionarie sono anche in Africa), che è innamorata del Trattato, perché gliene dette l’esempio un Vescovo di Agrigento che era stato alunno del famoso don Gallotti. E) P. Luka coltivò con tenerissimi messaggi la vita apostolica e mistica della Presidente. Eccone due (delle cui fotocopie sono in possesso), inviati dalla provincia di Benevento (dove P. Luka viveva, accolto filialmente, in casa di Leonardo, a San Bartolomeo in Galdo) a tre giorni di distanza l’uno dall’altro, il mese prima che P. Luka si ammalasse:
Nel primo, scritto a mano a stampatello sotto il titolo “Tornate alla Fonte” di un libro che P. Luka spedisce a Antonia, si legge:

“San Bartolomeo in Galdo, 08/11/2005

Antonia, sorella mia,
pregherò, perché sia sempre di più in te viva ed operante la Madre di Gesù Sacerdote e Vittima. Sia Lei in te ad amare e servire i suoi figli Sacerdoti.
Tuo fratello
P. Luka Cirimotic’, s.m.m.

N.B.
Ho aperto per te ed è venuta la p. 192.”

Il secondo, riferendosi allo stesso libro (del quale, nel primo messaggio, si indica il titolo e si invita a leggere la pagina 192), dice:

“Carissima, tu sei figlia di Dio Padre in Gesù e Maria!

Pregherò per te, affinché, ogni volta che prendi tra le mani questo libro per leggerlo, tu ti ricordi di chiedere a Dio Padre, a Gesù e alla Beata Vergine Maria di consegnarti sempre di più allo Spirito Santo. A Lui il Padre e il Figlio hanno affidato il compito di aiutare le anime a comprendere con la mente, ad accogliere con il cuore e di mettere in pratica la Parola rivelata di Dio e del suo Cristo.
Dalla tua fedeltà a questa sottomissione allo Spirito Santo dipenderà quello che la Trinità vuol fare per mezzo tuo qui sulla terra (soprattutto per i suoi Sacerdoti) ad essere nel Cielo per l’eternità come ti vuole la Trinità.
Non voglio raccomandarmi alle tue preghiere perché sono sicuro che sarà lo Spirito Santo a farti pregare per me quando e come lo vorrà.

San Bartolomeo in Galdo, 10-11-2005

Tuo in Gesù e Maria e nella Trinità
P. Luka Maria Cirimotic’

N.B.
Saluta tuo marito e gli altri che il Signore mi ha fatto conoscre per tuo mezzo”.

Lo stesso si deve dire delle altre Diocesi nelle quali la Consecrartio Mundi è approvata dalla legittima autorità.
Per esempio, Pescara starebbe benissimo all’altezza del compito di mettere in moto la preparazione dettagliata dell’Assemblea di ottobre. Basti dire che: A) I suoi gruppi di preghiera sono presenti da tempo in diverse Parrocchie. B) Il fervoroso Direttore Spirituale, Don Giancarlo, ottenne dal suo Vescovo il primo Decreto di approvazione della Consecratio Mundi a livello mondiale, per cui Pescara ecclesialmente è la culla della Consecratio Mundi. Il giorno stesso in cui Giancarlo, già adulto, aveva deciso di essere Sacerdote, suo fratello gemello Franco offrì la vita per la sua vocazione, per cui subito si ammalò, e sopportò tutte le sofferenze sempre con un dolce sorriso sulle labbra, finché è deceduto, dopo 12 anni di sofferenze. L’ultima volta che ho visto Franco, pochi giorni prima della morte, egli riusciva a muovere solo gli occhi, chiudendo i quali manifestava che era d’accordo su ciò che gli si proponeva: suo papà sosteneva una lavagnetta e col dito indicava le lettere dell’alfabeto per scoprire il pensiero del malato, per cui Franco poté dirgli di darmi i 400 euro per l’anno seguente, in favore del bambino povero del Perù che da anni egli aveva adottato a distanza. Quando conobbi Don Giancarlo egli da anni, nelle diverse Parrocchie in cui lavorava, sviluppava sistematicamente nei suoi fedeli lo studio e la meditazione del Trattato della Vera Devozione, del Montfort, e perciò il suo Arcivescovo, conoscendo il suo amore alla spiritualità del Montfort, subito dette il primo Decreto di approvazione della Consecratio Mundi, Decreto che fu la base affinché tanti altri Vescovi, dessero ugualmente i loro Decreti di approvazione della nostra Associazione. C) Luciana, Presidente della Consecratio Mundi di Pescara ha già in città un locale riservato all’istituzione (il Sindaco ha messo a sua disposizione un locale sottratto ai narcotrafficanti). D) Pescara è la città più vicina a Loreto, che è il Santuario prediletto della Consecratio Mundi, nel quale il santo Arcivescovo di Pescara Cuccarese ogni anno, il 25 marzo, in occasione dei nostri Convegni internazionali, ci faceva innamorare della nostra Consecratio Mundi con le sue fervorose omelie.
Anzi, tutti dobbiamo raddoppiare le nostre preghiere, affinché anche il Vescovo di Padova e quello di Fermo approvino subito ufficialmente la Consecratio Mundi affinché alle due Assemblee di ottobre facciano a tempo a prendere parte anche Ugo e il Dottor Gava, due grandi colonne della nostra Associazione, affinché pssano raggiungere i più alti posti, come dirigenti della Consecratio Mundi a livello Nazionale e Internazionale.
Ad ogni modo, in questi giorni, per telefono o per e.mail, ho consultato gli attuali Responsabili ufficiali della Consecratio Mundi delle Diocesi di Agrigento, Pescara, Piazza Armerina, e Reggio Calabria, e tutti d’accordo hanno affidato la coordinazione provvisoria per preparare l’Assemblea Nazionale del 6 ottobre, a Don Gaetano (aiutato dai membri della Consecratio Mundi della sua Diocesi), eccellente e fervoroso Direttore Spirituale della Consecratio Mundi dell’Archidiocesi di Firenze. Alcuni dei motivi che li hanno condotti a tale decisione, sono i seguenti: A) A Firenze è nata la nostra Associazione Nazionale quando essa si chiamava ancora “Movimento Nazionale Amici della Spiritualità di Montfort”. B) Firenze è l’unica Diocesi italiana in cui la Consecratio Mundi è approvata non da un semplice Vescovo o Arcivescovo, ma da un Cardinale (ciò che ci permetterà di ottenere dalla Santa Sede facilmente un riconoscimento internazionale). C) A Firenze l’Associazione civilmente era già presente moltissimi anni primi che nascesse nelle altre Diocesi (tra quelle nelle quali essa è approvata dai Vescovi). D) Firenze è la città più vicina ai luoghi in cui si trovano i preziosi scritti di P. Luka, che immediatamente devono essere ricuperati e messi a disposizione della Consecratio Mundi ufficiale (e lo stesso si dica dell’archivio internazionale della Consecratio Mundi e di tutti i suoi beni, pure distribuiti in diversi locali della stessa zona). E) A Firenze sono state stampate (dal santo Direttore Spirituale della Consecratio Mundi, Don Natalino) le prime ed uniche edizioni gratuite del Trattato che P. Luka regalava con tanta gioia. F) Don Gaetano, entusiasta y brillante Direttore Diocesano della Consecratio Mundi, in coordinazione con la nostra Associazione, organizza incontri di mariologia (pag. 101f) di alto livello (quando lo vidi per la prima volta, aveva in mano i due grossi volumi dell’enciclopedia mariologica che De Fiores aveva pubblicato pochi giorni prima). G) A Firenze vivono tuttora diversi membri della Consecratio Mundi che hanno occupato civilmente le presidenze a livello Nazionale e Internazionale: e tutti vogliono trarre il massimo profitto della loro amplia esperienza al servizio della Chiesa. H) Alcuni degli attuali Dirigenti Archidiocesani della Consecratio Mundi di Firenze organizzano costantemente dei Pellegrinaggi a Medjugorie, e quindi, prima che sia troppo tardi, possono con urgenza cominciare a districare il complicato problema dei 25.000 metri di terreno che la nostra Associazione ha comprato lì molti anni fa (una volta in San Pietro, nel Vaticano, il nostro ex-Presidente civile, Libertini Gaetano, mi ha detto che tale terreno, per le leggi di tale paese che è molto mussulmano, è stato intestato a un privato, morendo il quale passerebbe automaticamente ai discendenti): tanto più che i generosi benefattori che ci dettero una parte dei milioni di lire necessari per comprarlo, poco prima che P. Luka decedesse gli fecero pervenire una lettera notarile in cui gli si chiedeva ufficialmente ché ne era della grande Casa di Ritiro, disegnata per P. Luka da un conosciuto Architetto, per costruire la quale si era comprato il terreno.

Carissimo Aniceto, attualmente mi trovo in Messico per tre mesi, perché da tempo mi si aspettava in diverse città di questo Paese, che è 7 volte più esteso dell’Italia. In un canale di televisione (parlando nel quale ricevevo chiamate anche dagli Stati Uniti e da altri Paesi) ho già fatto diverse Conferenze (nel 2001 in tale canale ho spiegato il Trattato mezz’ora al giorno durante tutto il mese di maggio). E poi, nelle diverse città che visito, la gente che mi ha visto nei miei diversi programmi trasmessi per televisione, mi ferma per strada per chiedermi il Trattato (che distribuisco gratuitamente alle persone che firmano l’impegno di mettere in pratica lo Statuto della Consecratio Mundi) i cui 15.000 esemplari dell’ultima edizione sta quasi per finire, per cui nei giorni scorsi ho già preso contatto con le tipografie che, appena racimoliamo i soldi necessari, dovranno stamparne le 20.000 copie della terza edizione). Anche la Radio Maria qui mi aiuta a diffondere la Consecratio Mundi (conobbi uno dei suoi Responsabili qualche anno fa, quando, a Como, mi invitarono a presiedere la Santa Messa di chiusura del Congresso dei Responsabili della Radio Maria del mondo intero, nella quale mi si era chiese di parlare della spiritualità monfortana).
La settimana scorsa sono stato a Guadalajara dove due anni fa avevo portato a un dinamico Parroco una reliquia di San Luigi Maria di Montfort (che egli per internet aveva chiesto a P. Battista Cortinovis): mi ha detto, commosso, che ha l’intenzione di costruire un Santuario dedicato in modo speciale a San Luigi Maria di Montfort, affinché in esso si veneri la preziosa reliquia. Nel 2006, essendo stato invitato a celebrare una Santa Messa per i 300 teologi (dei quali 36 Diaconi) di Guadalajara, durante l’omelia avevo promesso di regalare un “Trattato” ciascuno, a tutti i 1.100 Seminaristi diocesani (contando quelli dei Seminari Minori e quelli del Maggiore), e quest’anno finalmente ho potuto consegnarli: anche i Seminari di diverse altre Diocesi messicane mi stanno invitando a parlare ai loro seminaristi perché i loro Responsabili hanno presente ciò che Giovanni Paolo II, attraverso la Congregazione per l’Educazione Cattolica, l’8 gennaio del 1980 chiese a tutti i Seminari del mondo: “Un Seminario non deve retrocedere davanti al compito di dare ai suoi giovani… una Vera Devozione interiore, quale l’ha presentata San Luigi Maria Grignon di Montfort, come un ‘Segreto’ di salvezza”. Nello stesso anno, a Guadalajara avevo pure visitato la Casa Madre di una Congregazione di Suore fondate da San Giuseppe Robles (un Sacerdote messicano di tale diocesi, martirizzato il 26-6-1927), che era un ammiratore della spiritualità monfortana, sulla quale aveva pubblicato diverse edizioni di un libretto (di cui mi ero riportato a Roma un esemplare, assieme a una sua dettagliata biografia), nel quale tra l’altro si legge che essa “è la base di tutte le devozioni mariane” (testo che ho citato nell’edizione messicana del Trattato). Nello stesso “Trattato” ho indicato i posti nei quali, al lato dei 3 più famosi Santuari Mariani del Messico, si distribuisce gratuitamente il libro stesso a chi si impegna per scritto a studiarlo comunitariamente: uno è Guadalupe (qui nella capitale), l’altro è Sapopan (a Guadalajara) e l’altro è quello di San Juan de los Lagos, che si trova tra l’uno e l’altro, per cui, l’8 marzo, tornando da Guadalajara (alla guida della macchina di un dirigente nazionale della Consecratio Mundi del Messico) mi ci sono fermato diverse ore per organizzare, in coordinazione con i Sacerdoti e i laici del posto, i gruppi locali della Consecratio Mundi, e poi ho proseguito verso la capitale, giungendo qui alle 10,30 di sera, dopo 542 chilometri di strada.

Per e.mail e per telefono, sono costantemente in contatto con la Consecratio Mundi delle Diocesi degli altri Paesi, per esempio con quella di Asunciòn (Paraguay) in cui la Consecratio Mundi sta già preparando il II Congresso Nazionale Mariano (che quest’anno è dedicato ai 150 anni delle apparizioni di Lourdes, mentre quello dell’anno scorso celebrò i 90 anni di quelle di Fatima, e nella sua Messa di chiusura, che concelebrai con lui, l’Arcivescovo della Capitale, consacrò il Paese alla Madonna). Oltre a questi Congressi Mariani annuali e alle 3 edizioni gratuite del Trattato, alcuni membri della Consecratio Mundi del poverissimo Paraguay, 5 anni fa hanno fondato una fiorente Casa-Famiglia che sta salvando tante prostitute, aborti e violazioni; e 7 anni fa hanno portato avanti le pratiche affinché nella capitale si fondasse la Radio Maria che giorno e notte evangelizza, e nella quale da diversi anni, ogni sabato i membri della Consecratio Mundi portano avanti un programma sulla dottrina monfortana. Se in un Paese così bisognoso la Consecratio Mundi lavora con tanto successo, con maggior ragione la Consecatio Mundi dell’Italia, molto presto riprenderà il suo ritmo evangelizzatore di avanguardia che, dietro lo stimolo del N° 56 del Trattato del Montfort (“Saranno fuoco che brucia… che porteranno ovunque il fuoco dell’amore divino”), P. Luka le ha assegnato.
Da Roma (dove rientro il 6 giugno, e 5 giorni dopo riparto per il Paraguay, l’Argentina, ecc.) sono partito verso Miami il 6 febbraio, e il giorno stesso, prima di andare ad alloggiarmi in casa del Presidente della Consecratio Mundi della Florida che era venuto a prendermi all’aeroporto, sono andato a pregare davanti alle spoglie mortali di una vecchietta del Perù, dove tra i numerosi presenti ho trovato il nipote della defunta, un laico impegnato che negli anni ottanta distribuiva nel nord del Perù (a Talara, Sullana, Chulucanas...) il materiale evangelizzatore che gli mandavo da Lima (mi ha detto che fonderà la Consecratio Mundi a Boston, dove egli vive). Prima di venire a prendermi all’aeroporto il Presidente aveva appena ritirato gli 80 Trattati gratuiti in spagnolo (e li aveva in macchina) giunti in aereo dal Messico il giorno stesso, mentre altri 1.920 Trattati gratuiti per gli emigranti latinoamericani, sono partiti da qui per Miami con un camion il 18 febbraio.
La mattina seguente al mio arrivo a Miami sono andato, sempre col Presidente locale della Consecratio Mundi, a chiedere al Vescovo dei latinoamericani (mentre un Vescovo che era giunto prima di me, stava aspettando il suo turno nell’anticamera) la benedizione per il mio lavoro di diffusione della Consecratio Mundi, ma lui non ha voluto darmela senza prima mettersi in ginocchio e chiedere la mia. E poi ha firmato una lettera in inglese in cui invita i Parroci e le altre istituzioni cattoliche di Miami a lasciarmi diffondere la Consecratio Mundi.
Dal Giovedì Santo al pomeriggio di Pasqua sono stato a Tecuexcontitlàn, un paesetto montagnoso senza Sacerdote (di 2000 abitanti), e così ho potuto fondare i primi gruppi della Consecratio Mundi nella sua Diocesi di Chilpancingo in coordinazione col Parroco della zona alla quale tale paesetto appartiene (al capoluogo della provincia la corriera è giunta in 4 ore, e un’altra corrierina mi ha portato al paesetto in un’ora). E nei giorni anteriori avevo fondato i primi gruppi della nostra Associazione nelle carceri per uomini di questa capitale.
Nei prossimi giorni devo andare a parlare della spiritualità monfortana nei Seminari di diverse Diocesi che mi hanno invitato. E poi andrò a diffondere il Trattato in diverse città dell’estremo sud di questo Paese.
Il 6 febbraio, alle 5 del mattino mi alzai per lasciare l’Italia. La sera prima, per diverse ore, nel refettorio della nostra Casa Generalizia di Monte Mario, che avevo raggiunto verso le 21, guidando la vecchia Panda (dopo aver passato il pomeriggio dirimpetto a San Pietro in Vinculis, con i Maroniti ed altri miei collaboratori: essi stanno perfezionando la traduzione del Trattato che da diversi anni ho fatto preparare in arabo). Mi sono intrattenuto col nostro Assistente Generale dei Monfortani, P. Olivier, a cui ero andato a portare un esemplare di ogni Trattato gratuito che lui mi aveva chiesto per l’Archivio generale, e che la Consecratio Mundi stampa in spagnolo in Messico, in Paraguay, in Venezuela (sia a Barquisimeto e sia a Caracas), e altrove (oltre a quello in arabo). Con noi era presente anche il Padre Generale. Ed abbiamo parlato insieme dei grandi servizi spirituali che la Consecratio Mundi offre alla Chiesa e al mondo. Tutti e tre abbiamo parlato dettagliatamente anche della suddetta “spugna” che riempie di preoccupazione, non solo te e me, ma tutta la Consecratio Mundi autentica. Al Generale in tale occasione (assieme al plico con la fotocopia dello Statuto, dei decreti coi quali i Vescovi approvano la Consecratio Mundi, e degli altri documenti tra i quali quello tuo, in cui parli della spugna) ho dato pure una copia (che ho fatto rilegare) del prezioso libro “Un Pugno di Semi” che (con l’aiuto eroico della Professoressa Concetta, alla cui istituzione appartengono i diritti d’autore), P. Luka ci ha lasciato come preziosa eredità. Egli, infatti, dava tanta importanza a questo libro, anche se di diversi suoi articoli, P. Luka ha formulato solo il titolo, senza svilupparli affatto): era già pronto il mese prima di ammalarsi: tale libro è una elaborazione (che alcuni Vescovi avevano chiesto a P. Luka) del Ritiro che nel 1980 egli aveva predicato alla Conferenza Episcopale della Yugoslavia. Questo libretto non deve essere confuso con quello che il Cardinal Kuharic, Presidente della Conferenza Episcopale della Yugoslavia, aveva chiesto il 14-7-1982 a P. Luka e ai suoi collaboratori dell’Associazione “Consecratio Mundi” (che allora si chiamava “Comitato Centrale per la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria” e poi, dal 31-1-1990 al 14-6-1996, era divenuto “Movimento Internazionale Amici della Spiritualità di Montfort”): “Vi esorto a preparare un piccolo opuscolo contenente le opportune informazioni: Che cos’è la Consacrazione? A quale scopo mira? Quali sono i suoi effetti nella vita dei fedeli?” Perciò P. Luka scrisse “Riflessione sulla Consacrazione di Gesù, di Maria e degli uomini”: di questo libretto sono state distribuite decine e decine di migliaia di copie, anche in spagnolo.
Finisco questa lettera proprio oggi, anniversario dell’Annunciazione e dell’Incarnazione, nostra Festa Patronale, e settimo anniversario della nascita ecclesiale della Consecrario Mundi, che ricevette il primo Decreto di approvazione proprio nella festa dell’Annunciazione del Grande Giubileo del 2000.
Ti chiedo preghiere per me e per la Consecraio Mundi. Ed io prometto di ricambiartele.
Ti saluto e ti mando la mia umile benedizione sacerdotale.

P. Luciano Ciciarelli, s.m.m.

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